IdT – Les idées du théâtre


 

Préface ; Description du décor

La Tartarea. Comedia Infernale

Briccio, Giovanni

Éditeur scientifique : Bucchi, Gabriele

Description

Auteur du paratexteBriccio, Giovanni

Auteur de la pièceBriccio, Giovanni

Titre de la pièceLa Tartarea. Comedia Infernale

Titre du paratexteAlli lettori circa la moralità della favola ; Della scena e sua descrizione

Genre du textePréface ; Description du décor

Genre de la pièceCommedia ridicolosa

Date1614

LangueItalien

ÉditionVenise, Gio. Battista Combi, 1624, in-12°

Éditeur scientifiqueBucchi, Gabriele

Nombre de pages4

Adresse sourcehttp://books.google.fr/books?id=jexJAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=tartarea+briccio&hl=fr&sa=X&ei=D5SxU4yhCoze7AbS3ICwAQ&ved=0CCEQ6AEwAA#v=onepage&q=tartarea%20briccio&f=false

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Mise à jour2014-09-02

Mots-clés

Mots-clés français

GenreComédie

SourcesDante ; Virgile

Personnage(s)Interprétation allégorique

ScenographieDécor « infernal » : représentation des portes de l’enfer ; simulation des voix à l’intérieur du décor

FinalitéMorale

ExpressionStyle comique / contenu sérieux

Mots-clés italiens

GenereCommedia

FontiDante ; Virgilio

Personaggio(i)Interpretazione allegorica

ScenografiaScena « Infernale » : rappresentazione delle porte infernali ; simulazione delle voci all’interno delle porte

FinalitàMorale

EspressioneConcetti comici / contenuto serio

Mots-clés espagnols

GéneroComedia

FuentesDante ; Virgilio

Personaje(s)Interpretación alegórica

EscenografiaDecorado « infernal » : representación de las puertas del infierno ; simulación de las voces en el interior del decorado

FinalidadMoral

ExpresiónEstilo cómico / contenido serio

Présentation

Présentation en français

Dans sa préface aux lecteurs de la Tartarea, publiée pour la première fois en 1614, Giovanni Briccio fait appel à l’argument traditionnel de la vérité morale cachée sous le divertissement offert par la pièce (« i concetti ridicoli »). C’est ainsi que Briccio (curieuse et prolifique figure de peintre, musicien, poète et dramaturge, actif à Rome au début du XVIIe siècle) attribue à chacun de ses personnage un sens allégorique. En réalité, le sens moral de cette comédie « ridicolosa » (le genre est en vogue à Rome au XVIIe siècle et réunit personnages originaux et masques de la commedia dell’arte) reste plutôt marginal dans l’ensemble. L’attention de Briccio est toute tournée vers le style comique et en particulier vers une langue composite où alternent les différents dialectes italiens (Pasquarello parle en napolitain, Zanni en bergamasque, Pantalon en vénitien).

La description de la scénographie avec les deux portes de l’Élysée et du Tartare est strictement liée à la dramaturgie de la pièce, où les personnages se trouvent exposés au jugement des trois gardiens de l’au-delà, qui décident de leur destin. Le décor et la poétique infernale de la Tartarea s’inspirent du modèle virgilien, mais surtout de celui de Dante, dont Briccio récupère aussi des personnages tels que Charon, même si l’atmosphère tragique prend sous sa plume une tonalité plutôt parodique et grotesque.

Présentation en italien

Nella sua dedicatoria ai lettori della Tartarea del 1614 Giovanni Briccio ricorre al consueto argomento della verità morale nascosta sotto la superficie del diletto (qui « i concetti ridicoli »). L’autore (curiosa e prolifica figura di pittore, musicista, poeta e commediografo attivo nei primi trent’anni del Seicento a Roma) attribuisce infatti a ognuno dei personaggi della sua commedia un significato allegorico. In realtà nell’opera del Briccio, esempio della commedia « ridicolosa » romana del primo Seicento che accosta a personaggi originali le maschere della commedia dell’arte (Zanni, Pantalone), il sensus moralis resta piuttosto marginale mentre largo spazio è lasciato agli artifici comici e linguistici, in particolare attraverso il ricorso frequente alle parlate regionali (napoletano per Pasquarello, bergamasco per Zanni, veneziano per Pantalone). ; La descrizione della scena con le due porte dell’Elisio e del Tartaro è strettamente legata alla drammaturgia della Tartarea, in cui i personaggi vengono sottoposti al giudizio dei tre custodi dell’oltretomba che ne decidono il destino. L’ambientazione infernale è debitrice sia del modello virgiliano sia di quello dantesco, dal quale ultimo vengono recuperate anche altre figure (come quella di Caronte), ma rifuse in un contesto fortemente sbilanciato verso il comico-grottesco.

Texte

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Alli lettori circa la moralità della favola

{3} Se ad alcuni piacesse cavar esempio da questa commedia (la quale a questo fine principalmente è stata composta, acciò, dilettandosi con la superficie, giovi poi con la profondità della sostanza) noti che è piena di moralità, quantunque esplicata con concetti ridicoli. Però s’imagini che Albina significa virtù, Domitio innamorato di Albina l’uomo che, domando il vitio, cerca d’acquistarla, avendola già persa per le sue imperfezioni. Zanni e Pasquarello lo stato de’ servi, che hanno per signo{4}re un poco savio ed imprudente. Il Mago dinota l’uomo, che calcitra con superbia contra la Virtù, la Fata il favor del cielo sempre pronto a giovarci, Batto il rimorso della ragione, Mercurio la benignità divina sempre favorevole, le anime cattive, il giusto castigo datoli per colpa e la buona il premio della Virtù, i Demonii la insaziabile e ingorda voglia de’ vizii, che hanno di tirarci ai loro abissi. E questo basti agl’intelligenti per cavare nel leggerla le allegorie, senza esplicarle a parte a parte.

Della scena e sua descrizione

{5} Così come alcune commedie sono chiamate pastorali, per i pastori che le rappresentano, e boscarecce per il luogo, cioè bosco, e marittime e pescatorie, per il mare e i pescatori ; così la presente comedia è nominata Tartarea Infernale, per succeder ella tutta nelle infernali viscere della terra, nel luogo dove si fingono i poeti esser situate le tartaree porte. Però la scena sarà il spazio chiamato da’ poeti Campo della Verità, perché ivi li tre giudici infernali Eaco, Minos e Radamanto1 giudicano le anime secondo i processi di Giove. Alla mano destra vi sarà la porta dell’Inferno dove entrano i dannati, con un cartello sopra che dica « Perdete ogni speranza voi ch’entrate »2, la quale sia di ordine rustico3, con i sportelli di ferro ; vi sarà poi un’altra porta incontro di ordine Dorico, con i {6} sportelli d’oro, ch’è quella che conduce all’Isola de’ Felici overo i Campi Elisi, con un motto sopra, che dica « L’alta giustizia fin qua giù si estende », e per questa porta fingevano gli antichi entrare le anime di quelli che nel mondo erano vissuti bene e moralmente4. Vi sarà anco due bocche di caverna, per le quali verranno i personaggi in scena. Oltra di questo vi sii5 una testa quasi murata e congiunta con quei sassi, la quale finga essere di pietra negra, con bocca aperta immobile, la quale rappresenterà Batto, come nell’opera s’intenderà ; che per farla parlare si deve accomodare in modo che uno dietro la scena mettendo la testa dentro la concavità possi parlare per quella. Tutto il resto della scena si finga di vivi sassi e tufi dove per qualche fessura esali alle volte alcune fiamme di fuoco artificiale fatto di acqua di vita6, acciò non rendi fetore. Tra le due bocche di caverne vi sarà una pietra dove sederà Radamanto giudice.