Préface
Gli Amorosi inganni
Belando, Vincenzo
Éditeur scientifique : Spanu Fremder, Silvia
Description
Auteur du paratexteBelando, Vincenzo
Auteur de la pièceBelando, Vincenzo
Titre de la pièceGli Amorosi inganni
Titre du paratexteBenigno lettore
Genre du textePréface
Genre de la pièceComédie
Date1609
LangueItalien
ÉditionParis, David Gillio, 1609, in-12°. (Numérisation en cours)
Éditeur scientifiqueSpanu Fremder, Silvia
Nombre de pages5
Adresse source
Fichier TEIhttp://www.idt.paris-sorbonne.fr/tei/Belando-AmorosiInganni-Preface.xml
Fichier HTMLhttp://www.idt.paris-sorbonne.fr/html/Belando-AmorosiInganni-Preface.html
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Mise à jour2015-01-29
Mots-clés
Mots-clés français
GenreComédie
SourcesFrancesco Andreini
DramaturgieAbandon des règles aristotéliciennes ; canevas / comédie entièrement dialoguée
Personnage(s)Capitan Spavento
RéceptionAcadémiciens ; doctes ; histoire éditoriale
ExpressionDialectes ; plurilinguisme
Mots-clés italiens
GenereCommedia
FontiFrancesco Andreini
DrammaturgiaAbbandono delle regole aristoteliche ; canovaccio / commedia distesa
Personaggio(i)Capitan Spavento
RicezioneAccademici ; dotti ; storial editoriale
EspressioneDialetti ; plurilinguismo
Mots-clés espagnols
GéneroComedia
FuentesFrancesco Andreini
DramaturgiaAbandono de las reglas aristotélicas ; cañamazo / comedia totalmente dialogada
Personaje(s)Capitan Spavento
RecepciónAcadémicos ; doctos ; historia editorial
ExpresiónDialectos ; plurilingüismo
Présentation
Présentation en français
Présentation en italien
Texte
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Benigno Lettore
{NP9} Io ho composto questa commedia, o piuttosto spasso, in questi miei miseri ultimi anni e torbidi tempi. Io non voleva porla in luce per causa, che non cade – come gli è vero – sotto regola9, e questa è la cagione che m’assicura delle punture delle lingue maldicenti, come anco ch’io non leggerò, né udirò, tante colonie di detrattori accademici come n’è piena l’Italia, sì come ha fatto quella dell’onorata e dotta Accademia della Crusca contro la Gerusalemme liberata del signor Torquato Tasso. Io non darò tanta fatica di speculare ai dotti che trovano (io dico ai sofisti) da contrastare su gli uovi freschi10 e sugli scudi traboccanti di ventitré carati11. Questa sola cagione, dico, {NP 10} m’ha fatto scudo di lasciarla sdrucciolare nelle mani degli uomini12. S’ella non parlerà fiorentino, almeno parlerà mezzo toscano ; se lo Zanne non parlerà tutto bergamasco parlerà mezzo lombardo, ma più intelligibile; il Magnifico parlerà all’antica veneziana e non come si scortica al presente a Vinegia ; lo spagnuolo favellerà castigliano più che potrà ; il siciliano, ch’è la mia lingua materna, spiegherà i suoi concetti più chiari che sia possibile, ancor ch’io sia stato quarantaquattro anni fuor della patria. Mi si deve dunque pardonnare, s’io non vi dessi la commedia (se però tal si può chiamare) limata e tersa, raccordandovi13 ch’io non son mai stato alla scuola, ma a mala pena a conoscere le sillabe; però s’avete a ridere della mia sciocchezza14, non ridete a bocca {NP 11} sgangherata15, ma come ridono le fanciulle quando si dà lor nuova di maritarle, cioè con un riso cachino16, e dite in voce sommessa : « Cataldo è un bue », ed io con un gran mercè dirò ch’avete indovinato, vi bacio le mani.
Di più t’avviso, candido lettore, che molti mesi sono, son venute in luce alcune rodomontate17 spagnuole, non solo qui ma quasi per tutta la Francia vendute poco accortamente da colui (perdonimi Sua Signoria) che le diceva e recitava sopra la scena, le quali hanno forse avvilite quelle che il vostro Cataldo vi fa leggere nella sua commedia degl’Inganni amorosi ; ché in vero l’uomo si può apporre18 alle cose altrui non avendole vedute, lette, né udite, e poi con testimoni di savie e degne persone, sanno che la mia commedia è principiata l’anno del{NP 12}’93 da scherzo, e finita da vero, e perché non si dice cosa che pria non sia stata detta, non solo nelle parole, ma nell’istesse sentenze, son degno di scusa; ben è vero che le mie rodomontate sono in filo seguito19, e l’altre sono tronche e a guisa d’ossa senza carne20. Mi scuso anco che in cinque lingue, cioè la buona toscana, la spagnuola, la siciliana, la bergamasca e la veneziana, non si può non solamente esser perito21 in tutte, ma perfetto in una sola; ho ben scelto i più chiari vocaboli che mi son parsi più intelligibili, massimamente nelle tre, non v’essendo regola ch’io sappia. Però la goderai qual ella sia, accettando l’affezion mia, che meglio avria22 fatto s’io avessi saputo. Dio feliciti gli anni tuoi. Non mancherò anco d’avvertirti che l’anno passato son sta{NP 13}te poste in luce le Bravure o Rodomontate del signor Francesco Andreini comico Geloso, detto il Capitan Spavento da Vall’Inferna23, marito della non mai abbastanza lodata Signora Isabella comica Gelosa ed Accademica Intenta24, morta a Lione quatr’anni sono25, vero onore della comica eloquenza, mia singolarissima ed antica padrona26. Ho letto infine tutte le sue bravure e trovo che in qualche luogo io m’ho apposto, ma con un’altra testura, come tu potrai vedere nell’opera sua, ch’a mala pena giunta in Francia gli hanno dato di becco, e tradottola in lingua francese, cioè francese e italiana, ma non più che sei ragionamenti. Bacioti le mani.