IdT – Les idées du théâtre


 

Dédicace

Le rivolte di Parnaso Comedia di Scipione Errico

Errico, Scipione

Éditeur scientifique : Lattarico, Jean-François

Description

Auteur du paratexteErrico, Scipione

Auteur de la pièceErrico, Scipione

Titre de la pièceLe rivolte di Parnaso Comedia di Scipione Errico

Titre du paratexteAll’Illustrissimo e Eccellentissimo Sig. D. Diego D’Aragona

Genre du texteDédicace

Genre de la pièceComédie

Date1625

LangueItalien

ÉditionVenezia : Per Bartolomeo Fontana, 1626, in-12°. (Lien vers l’édition numérisée bientôt disponible)

Éditeur scientifiqueLattarico, Jean-François

Nombre de pages2

Adresse sourcehttp://www.braidense.it/rd/00279.pdf

Fichier TEIhttp://www.idt.paris-sorbonne.fr/tei/Errico-RivolteParnaso-Dedicace.xml

Fichier HTMLhttp://www.idt.paris-sorbonne.fr/html/Errico-RivolteParnaso-Dedicace.html

Fichier ODThttp://www.idt.paris-sorbonne.fr/odt/Errico-RivolteParnaso-Dedicace.odt

Mise à jour2013-09-26

Mots-clés

Mots-clés français

GenreComédie (ancienne et moderne)

SujetAmours et tromperies ; corrections des défauts

Personnage(s)Vicieux / bons ; feints / historiques ; Cléophonte, Hyperbole, Socrate, Périclès

Scenographie.

FinalitéMorale ; correction des erreurs des poètes

Mots-clés italiens

GenereCommedia (antica e moderna)

ArgomentoAmori e burle ; censura dei difetti

Personaggio(i)Scelerati / virtuosi ; finti / storici ; Cleofonte, Iperbolo, Socrate, Pericle

FinalitàMorale ; censura degli errori dei poeti

Mots-clés espagnols

GéneroComedia (antigua y moderna)

TemaAmores y engaños ; corrección de los defectos

Personaje(s)Viciosos / buenos ; inventados / históricos ; Cleofonte, Hipérbolo, Sócrates, Pericles

FinalidadMoral ; corrección de los errores de los poetas

Présentation

Présentation en français

Cette pièce du Sicilien Scipione Errico, membre de l’académie vénitienne des Incogniti, s’inscrit dans la lignée des discours sur le Parnasse, inaugurée avec les célèbres Ragguagli del Parnaso (Nouvelles du Parnasse) de Traiano Boccalini. Rencontrant un grand succès, ce genre de prosopopée a jeté, à travers les discours de personnalités prestigieuses de la tradition littéraire, une lumière nouvelle sur les débats littéraires, illustrations de la Querelle des Anciens et des Modernes. L’un des auteurs soutenus par Errico et ses collègues académiciens est le poète Marino, qu’il eut à défendre contre les attaques de Gasparo Murtola dans son Occhiale appannato (La Lunette obscurcie). Dans la même veine, il publiera à Venise en 1643 un roman, Le guerre di Parnaso (Les Guerres du Parnasse), dans lequel il s’insurge contre l’autorité d’Aristote en lui opposant l’esthétique mariniste et espagnole du mélange des registres. Cependant, dans la dédicace des Rivolte di Parnaso (Les Révoltes du Parnasse), Errico aborde la question des genres littéraires, de leur évolution, à travers l’exemple de la comédie qui, de satire féroce qu’elle était sous l’Antiquité quand elle prenait pour cible des personnages connus de la société, notamment athénienne, a évolué vers un genre plus général et abstrait. L’auteur se propose ainsi de renouer avec cette ancienne tradition, qui fustigeait un Cléophonte ou un Hyperbole, en mettant en scène à son tour les grands représentants de la tradition littéraire italienne (Dante, Pétrarque, Boccace, l’Arioste, le Tasse, Murtola, Marino), mais aussi Homère, instituant ainsi entre anachronisme et anatopisme, un autre exemple de forme théâtrale hybride.

Présentation en italien

Quest’opera di Scipione Errico, membro della veneziana accademia degli Incogniti, si inserisce nel filone dei discorsi sul Parnaso, inaugurato con i celebri Ragguagli del Parnaso di Traiano Boccalini. Grande successo ebbe questo genere di prosopopea, il quale attraverso discorsi di personalità prestigiose della tradizione letteraria gettò una nuova luce sui dibattiti letterari che illustrarono la Querelle degli Antichi e dei Moderni. Uno degli autori sostenuto da Errico ed i suoi colleghi accademici fu il poeta Marino che egli difese contro gli attacchi di Gasparo Murtola nel suo Occhiale appannato. Nella stessa vena, pubblicherà a Venezia nel 1643 un romanzo in prosa, Le guerre di Parnaso, nel quale egli insorge contro l’autorità di Aristotele opponendogli l’estetica marinista nonché quella spagnola dei generi misti. Tuttavia, nella dedica delle Rivolte di Parnaso, Errico tratta della question dei generi letterari, della loro evoluzione, attraverso l’esempio della commedia, che dalla satira feroce quale era nell’Antichità quando prendeva come bersaglio personaggi noti della società segnatamente ateniese, è evoluta verso un genere più generale e astratto. L’autore si propone così di riprendere questa vecchia tradizione che fustigava un Cleofonte o un Iperbole, mettendo a sua volta in scena grandi rappresentanti della tradizione letteraria italiana (Dante, Petrarca, Boccacio, l’Ariosto, il Tasso, Murola, Marino), ma anche Omero, istituendo così, tra anacronismo e anatopismo, un altro esempio di forma teatrale ibrida.

Texte

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All’Illustrissimo ed Eccellentissimo D. Diego d’Aragona

{3} Le commedie, le quali negli antichi tempi furono introdotte, sono state assai diverse dall’altre che indi seguirono1. Perché, se queste non trattano altro che amori e burle, o per lo più con mettervi nomi e persone finte si riprende solo universalmente alcun vizio, senza toccarsi cosa particolare, all’incontro le commedie antiche non erano fondate in altro che biasimare e manifestare i difetti degli uomini particolari2, e perciò gl’interlocutori della favola erano uomini conosciuti e veri. Così furono le commedie d’Eupolio3, di Cratino4, d’Aristofane5, i quali non pur ripresero e introdussero nella scena Cleofonte6 e Iperbolo7 uomini scelerati e sediziosi, ma ancora Socrate e Pericle8 virtuosi e saggi. Or questa sorte di commedie, che per la soverchia licenza nel dir male dalle severe leggi fu tolta ; mi è parso bene (per {4} quanto il concede la modestia dei nostri tempi) per censurar gli errori dei poeti, farla al mondo rinascere e dedicarla a vostra eccellenza acciò con9 la sua autorità e cortesia la favorisca e protegga e con lo splendore del suo nome l’onori e l’illustri, si come sempre ha favorito e onorato questa città di Messina, tanto nel suo prudentissimo governo quanto in ogni altra occorrenza, e ora ultimamente con la sua venuta l’ha fatto maggiormente luminosa e illustre e ben si spera, e non in vano, che con l’accrescimento di stato di vostra signoria s’accresceranno li favori e s’augmenterà la protezione di quella. So che vostra eccellenza seguitando lo stile degli antepassati eroi10 della sua nobilissima famiglia e molto alla virtù militare inclinata, tuttavia perché essendo perfettissimo principe gode non meno nelle guerre l’arme che nella pace le lettere11, son certo che per la sua gentilezza volterà il cortese sguardo a questa operetta quale prego che vostra eccellenza riceva, come picciol12 segno dell’infinito desiderio che ho di servirla, mentre umilmente le fo riverenza e bacio la mano.

In Messina adì 18 di agosto 1625.