Dédicace
Didone. Tragedia di M[esser] Lodovico Dolce
D’Armano, Tiberio
Éditeur scientifique : Clerc, Sandra
Description
Auteur du paratexteD’Armano, Tiberio
Auteur de la pièceDolce, Lodovico
Titre de la pièceDidone. Tragedia di M[esser] Lodovico Dolce
Titre du paratexteAl chiariss[imo] senatore M[esser] Stefano Tiepolo Tiberio D’Armano
Genre du texteDédicace
Genre de la pièceTragedia
Date1547
LangueItalien
ÉditionVenezia : Figliuoli di Aldo, 1547, in-8°. (Lien vers l’édition numérisée bientôt disponible)
Éditeur scientifiqueClerc, Sandra
Nombre de pages2
Adresse sourcehttp://www.opal.unito.it/psixsite/Teatro%20italiano%20del%20XVI%20e%20XVII%20secolo/Elenco%20opere/image98.pdf
Fichier TEIhttp://www.idt.paris-sorbonne.fr/tei/Dolce-Didone-Dedicace.xml
Fichier HTMLhttp://www.idt.paris-sorbonne.fr/html/Dolce-Didone-Dedicace.html
Fichier ODThttp://www.idt.paris-sorbonne.fr/odt/Dolce-Didone-Dedicace.odt
Mise à jour2013-02-06
Mots-clés
Mots-clés français
GenreTragédie (excellence et supériorité de la tragédie sur la comédie)
ComédiensTiberio D’Armano et son père Pietro
ReprésentationPublic cultivé ; accident lors de la deuxième représentation
RéceptionSuccès ; histoire éditoriale
FinalitéMorale
AutreParallèle entre le genre tragique et le dédicataire de l’œuvre
Mots-clés italiens
GenereTragedia (eccellenza e superiorità della tragedia sulla commedia)
AttoriTiberio D’Armano e suo padre Pietro
RappresentazionePubblico colto ; incidente durante la seconda rappresentazione
RicezioneSuccesso ; storia editoriale
FinalitàMorale
AltriParallelo tra il genere tragico e il dedicatario dell’opera
Mots-clés espagnols
GéneroTragedia (excelencia y superioridad de la tragedia frente a la comedia)
Actor(es)Tiberio D’Armano y su padre Pietro
RepresentaciónPúblico educado ; accidente durante la segunda representación
RecepciónÉxito ; historia editorial
FinalidadMoral
OtrasParalelismo entre el género trágico y el dedicatario de la obra
Présentation
Présentation en français
Présentation en italien
Texte
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Al chiariss[imo] senatore M[esser] Stefano Tiepolo, Tiberio D’Armano
{2} Non poco certamente mi meraviglierei, che essendo la tragedia poema più nobile di ciascun altro, sì come quella che fu trovata dall’ingegno degli uomini prudenti7 solamente a utile della vita umana8, l’uso a questa nostra età di scrivere e di rappresentar sì fatti poemi sia quasi spento, o del tutto levato via ; se egli non fosse, che sì come questi componimenti non sono impresa (come spesse volte ho udito dire) da tutte le penne, così non sono materia da tutte le orecchie, essendo all’incontro9 il veder comparir nelle scene buffoni con gesti sciocchi e ridicoli, grati comunemente alla maggior parte, per esser sempre minore il numero degli intendenti10. Là onde avendo il padre mio questo carnevale passato aperta in Vinegia11 la strada ad altrui di avvezzar12 le orecchie corrotte per tanti anni dai giuochi inetti di certi moderni comici alla gravità tragica, ed essendo io stato il primo, che secondo la debolezza d’i miei teneri anni, sotto abito di Ascanio rappresentai la Didone di M[esser] Lod[ovico] Dolce13, ho voluto ancora essere il primo a farne parte a chiunque fosse grato di {NP 2} leggerla come fu grato di vederla ed udirla ragionare sopra la scena14. E quantunque15 l’autor di lei sommamente desiderava, che nel modo, che la misera nel farsi vedere la seconda volta apportò quasi tragico succedimento16, così si fosse del tutto rimasta nascosa17 e lontana dalla notizia18 degli uomini, nondimeno, avendo inteso io lei esser desiderata da molti, ho giudicato discortese ufficio per me doversi commettere19 se io, trovandone copia appresso di me, non l’avesse data a ciascuno. Di qui perché ella, mercè di alcuni noiosi accidenti20, non potè vedersi degna d’essere onorata dalla presenza di V[ostra] S[ignoria], ho preso animo di onorarla del suo nome : rendendomi certo, che sì come quella21 già gran tempo è giunta a tanta perfezione di virtù, di valore, e di bontà, che ogni alto grado è giudicato inferiore a’ meriti suoi, e che ai sublimi magistrati, in che ella siede22 di continovo23 a beneficio nostro, ha reso e rende sempre maggior onore, che non riceve da quelli, in modo che più si ammirano i magistrati per le prudenti azioni vostre, che la persona vostra per li magistrati24, così ancora V[ostra] S[ignoria] tanto vince25 ciascuno di umanità, quanto la tragedia vince di gravità ciascun poema. Questa adunque non pur mi sprona, ma eziandio26 m’assicura a venir dinanzi V[ostra] S[ignoria] con la dedicazione di cotale opera27 ; alla quale insieme col padre mio, devotissimo servitore di lei e della sua magnifica ed illustre casa, reverentemente m’inchino e raccomando.